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Pompeiane e Pensiline, tutto quello che c’è da sapere sulla nuova normativa

Linee guida per districarsi nel labirinto normativo delle autorizzazioni edilizie e una panoramica dei migliori prodotti sul mercato

Manufatti per esterni: i titoli edilizi

Quando si parla di tettoie, pergolati, tende e verande bisogna analizzare i fattori che possono determinarne un diverso trattamento a livello autorizzativo. Prima di tutto bisogna considerare la funzione che il manufatto assume: potrebbe essere di ombreggiamento o schermatura solare (pergolati), protezione da tutti gli altri agenti atmosferici (tende, tettoie e pensiline) o aumento dello spazio vivibile dell’appartamento (verande).
La giurisprudenza edilizia dà particolare valore anche alla precarietà e all’amovibilità dell’opera: un manufatto è definito precario se è rimovibile senza demolizioni ed ha carattere temporaneo; in questo caso l’opera è esente da autorizzazioni.   

La Pensilina

La pensilina è una struttura in aggetto ancorata alla facciata dell’edificio e serve a proteggere le finestre o le porte-finestre dagli agenti atmosferici. Per definizione la pensilina non può poggiare su pilastri (altrimenti diventerebbe una tettoia con conseguente iter autorizzativo). 
Generalmente non viene considerata una pertinenza dell’unità immobiliare ma comporta una variazione del prospetto dell’edificio e, quindi, necessita dell’autorizzazione del Comune. E’ importante però considerare i limiti che ogni Comune impone in quanto se la pensilina si estende troppo oltre il prospetto dell’edificio potrebbe essere necessario un altro tipo di autorizzazione. 

Pergolati

Il pergolato consiste in un’impalcatura, generalmente a sostegno di piante rampicanti, costituita da due file di montanti verticali riuniti superiormente da elementi orizzontali ad altezza dal suolo tale da consentire il passaggio di persone. È impiegata per adornare e ombreggiare giardini o terrazze.
Praticamente un pergolato è una sorta di tettoia, ma senza copertura fissa e massiccia, aperta su tutti i lati, sia all’esterno che nella parte superiore. Il pergolato generalmente non prevede delle fondazioni, anche se è possibile ancorare la struttura al pavimento, né delle chiusure laterali. La copertura infatti può essere costituita da piante rampicanti (o altro tipo di vegetazione) o da teli removibili.
La realizzazione di un pergolato sul proprio giardino o sul terrazzo può richiedere un titolo abilitativo diverso a seconda delle dimensioni, della superficie, del volume e del materiale della struttura. Infatti, il Regolamento Edilizio dei singoli Comuni contiene le caratteristiche tecniche e le relative autorizzazioni necessarie per ogni tipologia (come superficie massima, altezza massima ecc).

Tettoie

Una tettoia è una struttura intelaiata poggiante su pilastri, coperta con struttura rigida e aperta su due o più lati ed eventualmente ancorata ai muri dell’appartamento. Le tettoie, aumentano lo spazio vivibile all’esterno della casa e possono essere realizzate in vari materiali come vetro, legno e metallo. Tale struttura intelaiata non ha carattere di amovibilità ma viene considerata un’opera fissa, decade quindi il concetto di precarietà dell’opera, ed è considerata a livello urbanistico una pertinenza; per questo nella maggior parte dei casi necessita di un progetto strutturale e delle verifiche in base alle norme tecniche sulle costruzioni in vigore.
Generalmente ricade nell’ambito della ristrutturazione edilizia e per tale motivo in molti Comuni bisogna realizzarla con apposito Permesso di Costruire, a volte anche tramite Dia. Ciò è in linea con alcune sentenze della Corte di Cassazione (33267/2011)  per cui “il permesso di costruire deve essere richiesto non solo per la creazione di nuovi volumi, ma per tutti gli interventi che, implicando una modifica del territorio, non possono essere considerati minori”.
Bisogna inoltre rispettare le distanze minime verso i fabbricati limitrofi e in caso di vincoli architettonici o paesaggistici occorre il nulla osta dell’ente preposto alla tutela del vincolo, ad esempio in centri storici oppure in aree di pregio. Per coloro che vivono in condominio potrebbe essere necessario, anche in base al regolamento di condominio, richiedere il nulla osta degli altri condomini. 

Verande

La veranda è una struttura chiusa che costituisce, dal punto di vista urbanistico, un aumento della volumetria dell’edificio oltre che una modifica della sua sagoma. Le verande, realizzabili su balconi, terrazzi, attici e giardini, sono caratterizzate da profili sottili e ampie superfici vetrate che all’occorrenza si aprono tramite finestre scorrevoli o a libro, assicurando anche una buona resistenza termica.
In commercio ci sono verande con vetrate pieghevoli e impacchettabili, che si riducono in pochissimo spazio, o con sistemi scorrevoli che permettono la chiusura o l’apertura delle vetrate tramite un binario di scorrimento. 

Poiché la veranda implica un aumento dello spazio vivibile della casa è necessario il Permesso di costruire e ogni sua realizzazione in assenza di tale titolo edilizio costituisce un abuso. La veranda infatti è considerata una struttura fissa, ovvero fatta per rimanere nel tempo, a prescindere dal fatto che sia realizzata da vetrate apribili. Oltre al PdC è necessario verificare che l’immobile abbia ancora della volumetria residua, che siano rispettati i rapporti di superficie aereo illuminante stabiliti dal regolamento d’igiene ed eventuali altre norme contenute nel proprio regolamento comunale.
Inoltre, per coloro che vivono in condominio, è necessario ottenere il parere positivo di tutti i condomini; tale autorizzazione sarà infatti allegata alla richiesta da presentare al Comune. In zone vincolate (con vincolo storico-artistico o paesaggistico), bisogna chiedere l’autorizzazione all’ente competente.